Voci di Andor – VdO
A nord di Shenzou, Kuni di Muntah, giorno 17 del primo mese, ciclo 1348
“Buona parte dei prigionieri liberati hanno chiesto di andare a casa. Non hanno assolutamente intenzione di parlare di quanto vissuto in Asa”
Le parole di Akira risuonano mentre gli estranei scendono dai carri e cercano di ambientarsi nel nuovo ambiente.
Il longilineo natus che sta davanti a loro si presenta:
“Io sono Daisuke della famiglia Shinobu, Nenpai del Kuni di Muntah. Vi dò il benvenuto tra noi, e come concordato con il rispettabilissimo Isao potrete prendere possesso delle abitazioni che vedete in questa parte del villaggio, che è a vostra disposizione. Un’altra parte della carovana sarà alloggiata in una zona più a sud, assolutamente sicura. Vi porteremo cibo e coperte, sarete molto, molto stanchi. Successivamente Yuri, che è la nostra Ishi e Gishiki, e mio nipote Sato vi porteranno a fare un giro dei dintorni per spiegarvi dove andare e dove è meglio di no. In questa parte del villaggio alloggerete soltanto voi, l’unico abitante è il nostro fabbro Turosai, la cui bottega è chiusa e non sappiamo quando tornerà dalle sue commissioni presso Koganei. Per ora è tutto, riposate bene che tra un paio di giorni ci saranno grandi festeggiamenti qui!”
Comincia a fare freddo ed i ripari sono pochi.
Piccoli villaggi spersi che però raramente risultano accoglienti.
In più non ha senso farsi notare troppo, il nemico sembra per ora distante ma la prudenza non è mai troppa.
Si crede ci vorrà almeno un altro mese di cammino prima di arrivare alla meta.
Sembrava ci volesse meno tempo, ma non è così.
Dopo una notte di riposo accampati presso un piccolo boschetto, alcune persone di guardia cercano di capire se manchi qualcuno, prima di ripartire.
Il solitor Eerik si precipita verso Paavo e sembra nervoso:
“Ho controllato lo stato degli ex prigionieri che vengono da Asa. Sono tutti sul carro a parte la natus Kubi, non riesco a trovarla.”
Paavo ha una smorfia di stizza:
“Stavo proprio per venirti a dire che non riusciamo a trovare Kubi…l’altra, quella che dicono sia una copia.
Sembra siano scomparse tutte e due.”
— Direzione nord. Primi giorni del dodicesimo mese. —
Una figura esile si fa avanti un po’ tentennando, tra altri sguardi smarriti e occhi che cercano di non guardare l’orrorifico reperto nella scatola.
Buona parte dei natus fa cenni scaramantici e di scongiuro e si allontana dal gruppo, mentre il ne mu ji Séaghdha si guarda attorno e prova ad avvicinarsi verso il contenitore inquietante. Il braccio forte di Tora prova a fermare il ragazzo, ma quello ne sta già adocchiando il contenuto appoggiato sulla stoffa rossa, del tutto inerte. Un pezzo morto.
Istintivamente, altri estranei si fanno avanti: Inari, Lomu, forse indecisi se valga la pena di fermare l’inevitabile scoperta. Ma il giovane ne mu ji chiude subito la scatola con un gesto meccanico e veloce, poi la raccoglie e si alza incerto. Si volta terreo in direzione degli altri, confermando quella stessa impressione orribile, condivisa e non detta: “É… suo…”
Séaghdha se ne sta lì, con questo involucro tra le mani e lo sguardo vitreo, come se non sapesse esattamente cosa fare e cosa farsene. Un aconian molto alto dal timbro severo lo accompagna con un gesto incredibilmente lieve della mano sulla spalla: “È tempo di riunirsi e riprendere il viaggio adesso. Abbiamo poco tempo.”
— Direzione nord. Verso la fine dell’undicesimo mese. —
In viaggio verso nord? Verso la fine dell’undicesimo mese…
Piccolo involucro che all’interno vede un tessuto rosso molto morbido e sagomato, su cui è appoggiata una…
…mano di dimensioni abbastanza grandi e sicuramente appartenuta ad un ne mu ji. E’ rivolta con il palmo verso l’alto e sembra un pò risecchita, ma ben mantenuta, probabilmente grazie all’utilizzo di erbe o sostanze particolari.
Le unghie sono lunghe, il taglio netto è effettuato poco sopra l’inizio dell’avambraccio ed il foro è stato chiuso con un “tappo” di vix duro che sembra ben attaccato all’arto.
Sopra il palmo della mano, giace un biglietto aperto in cui si intravede una scrittura in rosso e sopra il biglietto vi è un frammento di un quadrello di freccia.
Sul biglietto vi è scritto: “La Famiglia è Tutto”
Tutti si guardano in modo tra l’interrogativo ed il dubbioso.
Chi raccoglierà la scatola?