VOCI DI ANDOR – INTERLUDIO “CORSA CONTRO IL TEMPO”
Tornando verso i carri da Base Lande,
notte tra il 4° e 5° giorno dell’undicesimo mese del ciclo 1346
E’ buio.
Molti si leccano le ferite, dell’animo e del corpo.
Non è stato semplice gestire Base Lande, non è stato scevro di screzi e discussioni, anche forti.
Non è stato scevro di scoperte, alcune scioccanti e inaspettate, altre foriere di dubbio ed incertezze.
E’ stata stretta una collaborazione con K, adesso i Periferi tornano alla Carovana, pronti a partire per andare a Jethro, riposarsi e organizzare un incontro con le tribù Furenter non ancora alleate con il Capitano.
La notte è fonda, ma gli Estranei non vogliono stare un minuto in più in quel luogo. Sfidano la sorte e la paura.
Le ore passano, il buio diventa un po’ meno scuro, le persone camminano.
Qualcuno parla, qualcuno si guarda attorno. Alcuni rabbrividiscono e sembrano inquieti.
Sarà il freddo?
Continuano a camminare, sperando nel sorgere del sole, la notte ha piovuto, una giornata serena potrebbe portare aria pungente ma i raggi scaldare i cuori ed i corpi.
Molti sanno che le notti si sono allungate ulteriormente ma nessuno di loro è davvero pronto.
Pronto, al fatto, che quel giorno il sole non sorgerà.
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Il sole non è sorto davvero.
Non è una notte oscura, è più quel colore che accompagna il crepuscolo e l’aurora, quell’azzurro che vira al blu. Per fortuna, pensano i natus, con il panico che gli attanaglia il cuore..
I più pratici pensano subito ad un problema, come faranno ad orientarsi?
I solitor indicano il costone delle montagne Aeland, seguiranno quello. E il muschio sugli alberi. Coloro che osservano il cielo indicano il Fulcro, che è a Nord.
Ma la domanda sale alle labbra di molti:
perché il sole non sorge?
Verso la Base Lande, primo giorno dell’undicesimo mese, anno 1346
Un messaggio dalla Cittadella è stato intercettato, e sembra proprio partire dal Capitano verso la Base Lande. Si distinguono due voci, quella più presente ed autoritaria somiglia moltissimo a quella consueta del Capitano, mentre la seconda, presumibilmente da Lande, all’inizio sembra quasi impercettibile e bassa, ma alla fine più di qualche estraneo riesce a riconoscerla.
Ecco la trascrizione:
C(apitano): E’ tutto pronto servo? I prigionieri?
L(ande): Tutto come avete disposto Signore. Aspettiamo.
C: Le difese?
L: Attive come stabilito. Aspettiamo.
C: Non mi deludere servo, non puoi farlo.
L: Non posso.
La voce del servo è uguale a quella di Sidmon.
MENO UNO
A due giorni di distanza il gruppo si accampa in una piccola costruzione abbandonata. Un gruppo di esploratori trova un haido rosso nella vegetazione, appena comparso, che viene letto in un Monolite lì presente e ancora attivo:
MENO DUE GIORNI
Verso la Base Lande, giorno 31 del decimo mese, ciclo 1346
“Quanto dista la Cittadella dalla Base Lande? Molto, troppo a piedi, almeno un ciclo di cammino, forse. Ora vi prego di lasciarmi tranquilla a disegnare.”
Mentre la sera avvolge gli estranei appena accampati, Emmi è alle prese con carte e matite, sta cercando di disegnare una mappa realistica della base Lande, in modo che il gruppo sia preparato al meglio. Sembra molto stanca, ma vuole finire il prima possibile. All’improvviso, apre di nuovo bocca:
“Io vi disegnerò e dirò tutto quello che so sulla Base, posso venire con voi ma non vorrei esservi d’impiccio. Non sono una combattente e dopo tutto quello che è successo, non vorrei più avere nulla a che fare con quella…persona. Non vorrei diventare uno svantaggio per voi….”
Mentre la solitor si riconcentra sulla sua mappa, Inari, Martti e Isao arrivano defilati e chiedono l’attenzione di tutti. Il Natus, che ha il volto duro e stanco, fa una pausa e poi decide di intervenire:
“Molto brevemente, la radio funziona a sprazzi. Non siamo riusciti ancora a parlare con Shiratani. Abbiamo ricevuto un messaggio da Akira, che ha raggiunto il dottor K. Ci incontreremo vicino alla base Lande tra tre giorni e ci porteranno dei supporti, ma non ha specificato quali. Dato che comunque ci stiamo avvicinando in linea con la Cittadella, noi siamo stanchi, qualcuno ha voglia di usare la radio e provare a intercettare dei messaggi del Capitano?”
MENO TRE GIORNI
Oltre Aeland, sera del trentesimo giorno del decimo mese, ciclo 1346
Verso il Valico Kuelaman, alba del 28mo giorno del decimo mese, ciclo 1346
Dan e Lomu riemergono dal boschetto accanto all’accampamento, il sole è sorto da poco, l’aria è pungente ed effettivamente durante la notte ha nevicato. Non molto, per fortuna.
L’Aurian si congeda con il guerriero Furenter con una presa sul gomito, al modo delle tribù del deserto, e si avvicina a ciascun manipolatore, facendo cenno di seguirlo. Sa che ha poco tempo prima che la carovana si rimetta in moto, basteranno pochi minuti, ma è fondamentale.
Séaghdha, Martti, Kyna, Nuala, Angron, Shoki si pongono in cerchio attorno ad un punto erboso che sarebbe un posto del bosco qualsiasi, se non fosse per quella luce evanescente che come dei filamenti si dipana nell’aria, danzando e scomparendo in mille lucciole sfarfallanti. Dan chiude gli occhi e pone le mani di fronte a sé. Gli altri lo imitano.
“Non so se riusciate a percepirlo, ma lo scorrere dell’energia di Andor è diverso dal solito. Vigoroso, ma meno irruento, più…docile. Ora, qualcuno di voi si è reso conto che ha dormito di più stanotte?”
Angron, Kyna, Nuala e Sèaghda annuiscono. Tutti i Ne Mu Ji.
“La notte è stata più lunga del solito, è vero” dice Shoki “mi sento più affamato del normale”
Dan annuisce. “E questo fenomeno continua da alcuni giorni, come aveva notato anche il nostro compagno di viaggio Nesta. Notte più lunga e l’energia di Andor che è strana. Tenete gli occhi aperti, parlate con i druida, dobbiamo cercare di capire cosa sta succedendo. Se trovate Haido conservateli il più possibile, abbiamo il dovere di capire se questo è già accaduto in passato.”
MENO SEI GIORNI
Verso il Valico Kuelaman, tramonto del 27mo giorno del decimo mese, ciclo 1346
Si addensano nubi all’orizzonte, nubi bianche e lisce, compatte. I Solitor annusano l’aria e si stringono nelle proprie pellicce, scuotendo la testa. Un paio di loro prendono le torce e cominciano a girare tra gli altri della Carovana avvisando che potrebbe nevicare durante la notte. Coloro che conoscono il Rito del Dono si avvicinano ai sempreverdi, chiedendo a Gea di proteggerli con i rami frondosi, domandandone per riempire i pagliericci e dividerli dal freddo del terreno.
“Sarà una notte pericolosa, questa. Meno fredda, finché nevica, ma quando smette potrebbe ghiacciare.” Kaalevi torna con le braccia colme di rami di abete, segno che il Rito del Dono è andato bene: “Prendetene uno da mettere sotto le vostre coperte, vi aiuterà.”
I Furenter e i Natus annuiscono, in grande difficoltà. Gli esploratori durante il viaggio hanno cercato resti di animali da cui recuperare le pellicce per aiutare coloro che hanno abiti più leggeri. Il rischio di morire di freddo è alto in quelle pendici, tutti attendono con ansia di raggiungere il valico per scavallare i monti Aeland e raggiungere temperature più miti.
Siv guarda verso i picchi alla sua destra, come se potesse passarci attraverso. Ad un certo punto sgrana gli occhi, incredula, e comincia a correre verso una figura alta e dinoccolata dai capelli scuri che si sta avvicinando a passo svelto, con un bastone in mano. Un abbraccio, poi tornano insieme verso il gruppo.
“Sulevi, allora non sei stato catturato!” – Questa volta è Inari a parlare
Sulevi sorride guardando verso la ragazza: “No, sono riuscito a schivarli e a dirigermi di corsa verso le montagne e menomale che l’ho fatto. Le grotte sono vuote. Ho trovato solo un paio di vedette che non hanno voluto dirmi dove sono le nostre famiglie a patto che io restassi. Mi hanno solo tranquillizzato dicendomi che sono al sicuro, e che non possono dirmi altro per timore di Spie del Capitano…”
Siv abbassa lo sguardo pensosa, scrutando poi il gruppo della Carovana. Sulevi riprende “Devo parlare con Emmi al riguardo, torniamo tra poco.”
Emmi, che era seduta accanto a Inari, sgrana gli occhi alle parole di prima e si alza di scatto, seguendolo a passo veloce.
MENO SETTE GIORNI
Verso i Monti Aeland, 26mo giorno del decimo mese, ciclo 1346
A: “Ecco… andate sempre in quella direzione e tra circa tre giorni sarete presso il Valico Kuelaman. Io devo andare! Non funziona la radio, non posso parlare con il Dottore, ed io devo avvertirlo….di tutto quello che sta succedendo…”
I due Ne Mu Ji osservano la strana creatura, piccola, con i capelli violacei ed abbigliata con dei strani pantaloni con bretelle. Nuala scruta il cielo cupo e si accuccia per affilare i suoi pugnali da lancio, mentre Angron continua a fissare colei che si fa chiamare Akira, con fare scettico ed assolutamente pragmatico:
AG: “Senti, ragazza, come riusciremo a ritrovarti? Ed a comunicare con il tuo Dottor K?”
Akira scatta in avanti verso il ne mu ji e gli sorride:
“Appunto per questo devo lasciarvi….per tornare in tempo con i rinforzi! Ci vediamo alla base Lande, tenete duro Estranei!”
Mentre la creatura si volta ed allontana saltellando, il volto di Angron si aggrotta… “La situazione non promette nulla di buono. Sarà divertente.”
MENO OTTO GIORNI
Verso i Monti Aeland, 25mo giorno del decimo mese, ciclo 1346
Martti e Isao stanno chiaccherando in modo abbastanza animato, quando il natus declama con una certa veemenza alcune parole:
I: “Fermate questo carro perdinci! Prova adesso!”
Martti smanetta addosso a quella che tutti ormai chiamano radio, che è stata correttamente caricata con un Haido rosso, per sicurezza, verso quello che entrambi chiamano “il canale Shiratani”, ma il risultato finale sono soltanto suoni gracchianti e del tutto fastidiosi….il solitor sbuffa verso Isao.
M: “Allora….questo aggeggio funziona, evidentemente c’è un fattore naturale che disturba le ehm, emissioni dei suoni a distanza.”
Isao tende la mano verso la scatolina nera, e quella mano vorrebbe diventare un pugno per rompere tutto…
I: “Sicuramente, un disturbo che dura da quando siamo partiti….chissà che cavolaccio sta succedendo a Shiratani!”
MENO NOVE GIORNI
A Nord Ovest dei Monti Aeland, 24mo giorno del decimo mese, ciclo 1346
Siv sembra pensierosa mentre guarda Ne Sta, entrambi sono stanchi, il gruppo si è fermato e può riposarsi per mezz’ora. Le guide sembrano sicure della strada ed Emmi lì vicino annuisce sicura.
Siv si ferma un attimo e dice:
“Spero veramente che Sulevi sia arrivato alla grotta Vogar, temo per la sua incolumità. Forse avrebbe dovuto stare con noi.”
Emmi interviene bruscamente:
“Non ci dovrebbero essere stati in zona altri soldati del Capitano, quindi non temere. Magari tra qualche giorno, prima di superare le cime ed andare oltre Aeland, potremo chiedere che il tuo messaggio passi di grotta in grotta, ed accertarci che tuo fratello sia salvo.
Siv annuisce quasi riconoscente, mentre Ne Sta sembra destarsi da una lunga riflessione tra sé e sé:
“E’ successo qualcosa di strano stamattina, il sole è sorto più tardi del solito, non vi pare?”
MENO 10 GIORNI
A Nord Ovest dei Monti Aeland, 22mo giorno del decimo mese, anno 1346
A Nord Ovest dei Monti Aeland, 21mo giorno del decimo mese, anno 1346
Maaka Lomu è seduto accanto al fuoco, dopo una cena abbastanza soddisfacente. Ma intorno a lui ci sono diversi malumori, il mitsu sembra del tutto finito ed il nuovo aggregato non estraneo, il solitor Zuka, sta tentando di coinvolgere più persone possibili per una “caccia all’erba giusta” nei dintorni boscosi, per poter riuscire a distillare altro prezioso viso speziato.
Sidmon guarda il solitor con fare scettico e poi si siede accanto a Lomu, i due si lanciano una occhiata d’intesa, ma non aprono bocca. Nel via vai, Isao, che era rimasto abbastanza confinato in un carro per l’inizio del viaggio, si siede vicino al Ne Mu Ji e si mette a fissarlo in modo abbastanza insistente, costringendo Sidmon a rompere quel placido silenzio….
S: “Vuoi parlarne ancora Isao? Se la mia spiegazione non ti ha convinto, posso veramente farci poco.”
Il natus sorride e ignorando Lomu, si pone davanti al ne mu ji piegando leggermente la testa in avanti:
I: “Amico mio, non è che sto sempre a pensare a quello che fai tu. Stavo riflettendo su come rendermi utile ora…”
S: “Isao, come sempre, cosa sarebbe cambiato?”
I: “Sidmon, non ho più molti tagi, ho inviato i cento a Tabor, prendendoli tutti dalle mie tasche, e poi ho dovuto cedere la mia parte di locanda, e no, non mi è stata data indietro…”
S: “Ah no? Credevo e speravo di si…”
I: “Non ho voluto insistere. Se ne sono felice? No. Credo mi renderò un po’ utile nei prossimi tempi con l’arte del prana, insegnerò quello che so a chi so io, e poi chissà. Il mondo è grande.”
S: “Mica vorrai andartene Isao?”
I:” No. Non ancora, ma certamente dovresti farlo tu, e subito.”
Il Ne Mu Ji sembra sorpreso dalle parole del natus, e lo fissa senza proferire verbo.
I:” Sidmon, pensi di poter proseguire come se non fosse cambiato nulla? Se il Capitano ti cerca, siamo diventati tutti un bersaglio, ma c’è di più. Non sei stato sincero, quindi la fiducia per quanto mi riguarda non c’è più. Dopo tutto quello che hai fatto, facci un favore e sparisci.”
Lomu sembra voler intervenire ma il Ne Mu Ji gli fa comprendere con un cenno della testa di non interferire. Sidmon non guarda più in faccia Isao, si alza in piedi, prende il suo arco e scompare velocemente nella boscaglia.
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MENO 13 GIORNI
A Nord di Shiratani, sera del 20mo giorno del decimo mese, anno 1346
“Le parole più belle le hanno dette le mani……” -Tora annuisce soddisfatto mentre la gente sul carro tenta di riposare. – “Emer il Ne Mu Ji si è complimentato con me per la mia sagacia, ora mi sa che però è meglio affilare le spade, saranno due settimane divertenti!”
Vicino a lui, una solitor ancora molto provata è seduta e continua a toccarsi la faccia, come se sentisse ancora di indossare quella trappola mortale che le è quasi costata la vita. Sua sorella è accanto a lei, appoggia delicatamente il suo fedele arco, e cerca di consolarla, mentre Iikka ha in mano un foglio, e molto pragmaticamente lo passa ad Emmi, guardandola dritta negli occhi:
I: “Dimmi Emmi…questa lista è vera? Avete catturato tutte queste persone e portata alla base dove stiamo corre….andando?”
Emmi rialza lo sguardo soltanto per osservare quella carta sgualcita, legge e rilegge più volte, sembra quasi le esca una lacrima dagli occhi, ma si trattiene e tutto il suo turbamento si traduce in un sospiro lunghissimo e molto profondo….e poi prende parola:
E: “Alcuni ricordi li rivivo come se fosse un sogno e quasi irreali….ma si, ho passato i precedenti tre mesi a trovare a catturare quelle persone, tutte. Mi sono state date dal capitano tutte le informazioni su di voi e sui vostri legami più cari. Io non so come facesse, ma conosceva particolari molto precisi sulle vostre vite. Posso spiegarmela solo in un modo, pensandosi….non so se lo sapevate, ma il capitano aveva molti periferi al suo servizio, che vivevano una vita normale, insieme agli altri, nei territori conosciuti, ma intanto raccoglievano informazioni per lui. Le chiamava “spie”. Sono molte e decisamente insospettabili, ma non chiedetemi nomi, non ero a conoscenza di queste cose. Comunque sì, la lista è vera. Io non posso fare altro che portarvi alla base Lande e farci entrare, so ovviamente come farlo, probabilmente però avranno cambiato i codici di accesso….”
Emmi chiude gli occhi e si stende improvvisamente sul legno del carro, sembra stremata. I due solitor capiscono che è giunta l’ora di farla riposare e far sapere agli altri le nuove informazioni.
-14 GIORNI